Tutti conosciamo il British humour, ironia tagliente e sarcasmo unito ad un atteggiamento impassibile.
L’umorismo “orientale” - per voler generalizzare - è qualcosa che naturalmente sfugge ai più.
Il Giappone è stato preso di mira (benevolmente) con programmi come “Mai dire Banzai” (i più giovani non sapranno di cosa sto parlando, potete cercare su Youtube) ma sullo humour cinese non abbiamo grandi esempi noti.
Un tipo di umorismo, o 谐音xieyin (giochi di parole), molto popolare in Cina sono i 相声 xiang sheng, (lett. dialoghi comici), scenette-dialoghi tra due attori: hanno un ritmo velocissimo e propongono battute che tradotte in altre lingue non risulterebbero certo così divertenti a chi non conosce bene la cultura cinese.
In passato durante alcune esperienze lavorative (soprattutto durante interpretazioni di trattativa) mi è capitato di dover tradurre barzellette dall’italiano al cinese e il risultato non è sempre stato all’altezza delle aspettative del narratore. I cinesi sono però solitamente gentili ed hanno sempre mostrato apprezzamento pur nell’incomprensione del nostro umorismo. In uno dei miei primissimi lavori mi sono dovuta cimentare nella “trasposizione” di una lunghissima storiella conclusasi con la parola “castoro”, termine di cui al momento non ricordavo la traduzione...quel momento di sospensione imbarazzata ha fatto sì che 河狸- heli da allora sia rimasto per sempre nel mio “glossario interno”!
Se il nostro humour può essere di difficile comprensione per un interlocutore di un’altra parte del globo, lo stesso può valere anche per i modi di dire, in entrambe le lingue. I 成语-chengyu (i proverbi cinesi) ad esempio sono (quasi) sempre intraducibili in modo letterale. Sono formati solitamente da quattro ideogrammi che “racchiudono” in sè episodi storici o leggende affascinanti che richiedono tempo per essere raccontate.
Uno degli esempi più semplici (e di uso comune) è l’espressione马马虎虎 mama huhu,letteralmente “cavallo cavallo tigre tigre”, usato con il significato di “così così”.
La storia legata a questo成语risale alla dinastia Song, ad un pittore un po’ confuso che alla richiesta di dipingere un cavallo lo fece lasciandogli però la testa di una tigre. Quando gli chiesero che animale fosse rispose una volta tigre e la volta dopo cavallo. Anche la donna a cui vendette il quadro rispose ad un suo figlio che era una tigre e all’altro figlio che era un cavallo. Dunque马马虎虎 vuol dire non dipingere né una tigre né un cavallo, fare le cose senza cura.
Un esercizio molto divertente (e assolutamente inutile, un po’ da nerd “sinologi” o “linguisti” in generale) è quello di tradurre nell’altra lingua espressioni appartenenti solo alla nostra. “It doesn’t exist!!“ (non esiste proprio!”) o 你看过什么电影? (ma che film hai visto?) hanno lasciato l’interlocutore impassibile e perplesso. Provate a fare questo esercizio con una seconda lingua che conoscete… l’effetto esilarante è garantito!
Qui sotto un breve video di alcuni相声 xiang sheng sottotitolati in inglese.
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