"Consulenza linguistica completa e professionale
per i tuoi contatti con il mondo cinese."
      

La Cina attraverso cinema e letteratura


La letteratura cinese spesso viene associata solamente a testi antichi come “Il libro dei mutamenti” ( “Yijing”, solitamente trascritto come “I Ching”), il “Dao Dejing” (testo presumibilmente scritto da Lao zi, fondatore del taoismo) o alle poesie riportate a volte nei “Wall scroll” assieme ad acquarelli con paesaggi o rami fioriti. Naturalmente c’è molto altro.

Scrittori come Zhong Acheng (“Il re degli alberi”, “Il re degli scacchi” e “Il re dei bambini”) o il premio Nobel Mo Yan (“Sorgo rosso”, “Le rane”) sono arrivati nelle nostre librerie e biblioteche ma sono ancora sconosciuti ai più.

Un lettore curioso di conoscere questo paese pieno di contraddizioni con una narrazione più “leggera” potrebbe farlo attraverso un autore di Shanghai (che vive però in America da parecchi anni), Qiu Xiaolong, diventato famoso per i suoi romanzi con l’ispettore capo Chen Cao come protagonista. Ogni storia affronta un tema ed un problema della Cina contemporanea, dalla censura governativa alla diffusione e l’uso “controllato” di internet, dalla riforma del sistema giudiziario alla corruzione politica; lo schema narrativo del giallo poliziesco permette all’autore di raccontare situazioni anche delicate e complesse con trame sempre avvincenti.

Negli ultimi decenni è stato però forse più il cinema a raccontare la Cina del novecento, e non solo, ad un pubblico più ampio; pensiamo naturalmente a “Lanterne Rosse” di Zhang Yimou o “Addio mia concubina” di Chen Kaige ma anche ai “wu xia pian” (una sorta di “cappa e spada” orientale) con film come “La tigre e il dragone” o “Hero”.

Registi meno conosciuti come Jia Zhangke con film come “Still life”, che ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia nel 2006, mostrano una Cina più contemporanea e il dramma delle persone costrette ad abbandonare la propria casa per la realizzazione della diga delle Tre Gole nella regione del Sichuan.

Negli ultimi anni il linguaggio cinematografico ha seguito un po’ l’evoluzione di internet, con un “format” spesso troppo veloce e patinato; ci sono però ancora giovani registi, come la cinese naturalizzata statunitense Lulu Wang che con film come “The Farewell - Una bugia buona” del 2019 riescono a raccontare le contraddizioni della Cina degli anni duemila, sempre in bilico tra antiche tradizioni e grande modernità.

 

Richiedi un preventivo

Grazie ad un rapporto diretto e senza intermediari, potrete contare su prezzi particolarmente competitivi, un elevato grado di flessibilità e un ascolto attento delle vostre richieste.

Tel e Fax: 0544 590856
Cell: 328 3656542
Email: essea.cina@gmail.com

 

© STUDIO ESSEA | Via C.Levi, 5 48121 Ravenna | Tel: 0544 590856 | Cell: 328 3656542 | Email: essea.cina@gmail.com | Credits